Che direbbe oggi Voltaire dell’Italia? Direbbe che è un paese incivile. Voltaire è stato uno dei più grandi filosofi del settecento, è il padre dell’illuminismo. In realtà si chiamava François- Marie Arouet: il nome Voltaire è uno pseudonimo. Lui sosteneva che «la civiltà di un paese si misura osservando la condizione delle sue carceri». Leggete l’articolo di Damiano Aliprandi: racconta uno scandalo. E cioè l’esistenza di una condizione carceraria che mette il nostro paese fuori dei limiti ragionevoli della civiltà moderna. Il 41 bis “special”, cioè la condizione di 41 bis aggravata che esiste in alcune prigioni italiane, è una forma autentica di tortura. Ragionevolmente illegale e palesemnte incostituzionale. Chi difende il 41 bis sostiene che è necessario per impedire i collegamenti tra mafia e carcere. Ok. Ma per impedire questi collegamenti non è necessario il trattamento feroce che viene riservato ad alcuni detenuti. Questo trattamento equivale alla tortura, probabilmente usata per indurre i detenuti al pentimento. È un metodo che non è consentito da nessuna legge. È un metodo incivile. È un metodo del tutto estraneo al diritto. È un metodo orrendo. Possibile che non ci sia nessuna forza politica capace di prendersi sulle spalle questo problema, e di intervenire, e di protestare, e di gridare, e di imporre alle istituzioni di assumersi le proprie responsabilità?
41 bis speciale. Ma che civiltà è questa!
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