In questo numero intervistiamo il dott. Alberto Vito autore di un volume apparso in questi giorni in libreria, edito dalla Franco Angeli, “La perizia nelle separazioni coniugali. Guida all’intervento psicologico”.
L’autore, Alberto Vito, psicoterapeuta, da diversi anni giudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, ha gentilmente risposto ad alcune domande per chiarire il contenuto di questa interessante testimonianza che lungi dall’essere un testo per addetti ai lavori, è piuttosto un testo alla portata di chiunque voglia comprendere meglio il complesso mondo che ruota intorno alle separazioni coniugali.
Dottor Vito ci spiega come è strutturato il volume?
Il libro è diviso in due parti. La prima, teorica, consta di tre capitoli in cui si affronta l’argomento delle conseguenze psicologiche della separazione coniugale, prima dal punto di vista degli adulti, poi dal punto di vista dei figli, in cui sono illustrati i principali fattori di rischio psico-patologico, chiarendo come ciò che provoca danni allo sviluppo psico-affettivo non è la separazione in quanto tale, bensì specifici fattori quali la conflittualità genitoriale, l’incapacità di mantenere rapporti collaborativi genitoriali ed il difficile accesso non solo ad entrambi i genitori, ma ad entrambe le famiglie d’origine. Uno spazio specifico è dedicato alla Sindrome di Alienazione Genitoriale (P.A.S.), una patologia relazionale che pone molti problemi per la difficoltà ad essere identificata e che trova il suo terreno di sviluppo proprio nelle separazioni conflittuali. Nel terzo capitolo si individuano gli strumenti operativi per rendere meno dannoso l’evento separativo ed ampio spazio è dedicato alla mediazione familiare, di cui sono presentati gli obiettivi, i principali modelli, il setting e le tecniche operative. Proprio la difficoltà insita nel riuscire a collaborare attivamente come genitore con colui da cui ci sta separando, verso il quale quasi sempre si provano sentimenti connotati negativamente, spiega la necessità di un intervento specialistico volto a far prevalere le istanze collaborative su quelle conflittuali.
Nella seconda parte, invece, mediante la trasposizione di cinque relazioni peritali che riguardano provvedimenti relativi all’affidamento dei figli, il lettore incontra in dettaglio alcune storie familiare autentiche, anche se ovviamente anonime. Si tratta di vicende molto diverse che, proprio perché hanno richiesto procedure peritali, sono emblematiche degli errori educativi più frequenti e gravi che commettono i genitori che affrontano una separazione in modo molto conflittuale. Le relazioni sono presentate per introdurre gli psicologi, i mediatori in formazione al linguaggio ed alle procedure del diritto e possono costituire degli esempi operativi a cui il Consulente Tecnico, nei casi di separazione, può far riferimento. Completano questa sezione, due resoconti di percorsi di mediazione familiare, attestanti sia la complessità dell’intervento sia la necessità che lo psicologo sappia dialogare con altre figure professionali, in una presa in carico che è necessariamente interdisciplinare.
A chi è rivolto il volume?
L’argomento specifico del libro, nonché il taglio divulgativo, lo rendono principalmente indirizzato agli psicologi e psichiatri che desiderano approfondire le proprie conoscenze nel campo della perizia nei casi di affidamento e della mediazione familiare, a cui vengono forniti sia una cornice teorica di riferimento sia esemplificazioni operative. Quando è opportuno far riprendere i rapporti con un genitore assente da anni, come stabilire le modalità di affidamento più idonee quando i genitori sono distanti e conflittuali, come individuare una sindrome di alienazione genitoriale, come svolgere un lavoro di rete che coinvolge altre istituzioni, quali i problemi deontologici dello psicoterapeuta in ambito peritale, sono alcune delle questioni che vengono presentate ed è possibile individuare anche i criteri operativi che guidano lo psicologo nel suo intervento. La lettura può risultare utile anche ai professionisti dell’area giuridica, magistrati ed avvocati, che vogliano conoscere meglio il punto di vista psicologico nelle questioni che affrontano quotidianamente.
L’opera nondimeno è rivolta a tutti, non esclusivamente agli addetti ai lavori. Spero, infatti, che possano trovare risposte scientificamente corrette, presentate in un linguaggio chiaro ed accessibile, anche coloro che sono spinti da un interesse personale verso la tematica della separazione. Il libro è stato scritto con l’auspicio che la presentazione delle vicende familiari emblematicamente conflittuali possa contribuire, sia pur in minima parte, all’affermazione di una cultura della separazione più mite e rispettosa.
Le recenti modifiche normative in tema di separazione hanno aumentato il ricorso alle perizie?
A mio avviso, certamente sì. La legge 8 febbraio 2006, n. 54 affermando il principio della bigenitorialità e la scelta dell’affido condiviso ad entrambi i genitori come scelta “ordinaria” di fatto enfatizza l’importanza dei fattori psicologici ed emotivi nella crescita dei minori. Diventa quindi centrale la valutazione delle competenze genitoriali e la capacità di collaborare nonostante il tramonto della relazione coniugale. Il contributo della Dott.ssa G. Tuccillo, magistrato minorile, spiega appunto quali situazioni conflittuali determinano la necessità di ricorrere alla nomina di un C.T.U. con competenza psicologica, chiarendo anche come il magistrato utilizza ciò che emerge dal lavoro psicologico.
Per chi volesse saperne di più il libro verrà presentato il 17 aprile, ore 16,30, a Napoli, presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e successivamente nel mese di maggio a Caserta, per maggiori informazioni potete collegarvi al sito di Camera di Giustizia, sezione news.