CAPITOLO II
Epperò è necessario e pregiudiziale narrare (è questo il verbo adatto) i fatti fino ad oggi accaduti, ivi, naturalmente, la procedura fallimentare, descrivendovi, però, subito, la incredibile richiesta di rinvio a giudizio della Sig.ra Mazziata Supina innanzi il tribunale penale. Un cazzottone, tanto per assegnare, fin dall’inizio, i rispettivi ruoli e stabilire le regole del gioco.
Infatti il PM, Dr. Ravveduto Ultimo, chiede il rinvio a giudizio di Mazziata Supina (reati di cui agli artt. 110 c.p., 216 L.F., 485 c.p.) e del genero Abbaio Ebasta (reato di cui agli artt. 110 c.p.c. e 216 L.F.). Passivo circa 20.000.000 di sesterzi!
Inoltre, chiede il rinvio a giudizio dei coniugi Potente Dal Basso Maria e Potente Dal Basso Cristiano: “ per il reato p.e p. dagli artt. 81 cpv.,61 n.7, 640 c.p. perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, con artifizi e raggiri, consistiti nell’essere diventato il Potente Dal Basso Cristiano socio di maggioranza della società “Ingenua srl” (società non operante e creata solo al fine di garantirsi il pagamento degli assegni emessi dalla Sig.ra Mazziata Supina, amministratrice della predetta società) e nell’essere, contestualmente, titolare di fatto della “Concedente Sas”, essendo coniuge della Sig.ra Potente Dal Basso Maria, amministratrice di quest’ultima (NDR dunque proprietario sia della società “Ingenua Srl” e sia della società locataria “Concedente Sas”), nel porre in essere azioni strumentali dirette a far fallire la società “Ingenua Srl” per inadempimento di scarso valore (relativi a due assegni per un importo di 37.000.000 di sesterzi facenti parte, tra l’altro, dei titoli consegnati quali pagamento in nero pattuito dalle parti con scrittura privata del 26 Luglio 001 d.C., documento rimasto occulto poiché attinente ai predetti pagamenti in nero afferenti alla suindicata cessione) a fronte di dazioni per centinaia di milioni di sesterzi. Insomma nell’essersi, essi coniugi Potente Dal Basso, fatti consegnare titoli cambiari, assegni e contanti in nero dalla Sig.ra Mazziata e dal genero Abbaio, allo scopo di vendere loro il ristorante e stabilimento balneare, inducendo in errore quest’ultimi, si procuravano un ingiusto profitto, consistito nel percepire i predetti titoli ed il predetto contante in nero, con danno patrimoniale per oltre 600.000.000 di sesterzi; con l’aggravante del danno patrimoniale di rilevante gravità. Prosegue sempre Nondomo: ” Il GUP, accogliendo la richiesta del solerte P.M. Dr. Ravveduto Ultimo, ha rinviato a giudizio, Supina Mazziata ed il genero Abbaio Ebasta per i reati di bancarotta fraudolenta e falso, (si sottolinea che il passivo della “Ingenua srl” ammonta a 20.000.000 di sesterzi, un carro di frumento). Ha anche rinviato a giudizio i coniugi Potente Dal Basso Cristiano e Maria per truffa aggravata. Infatti hanno truffato circa 600.000.000 di sesterzi, come risulta dalla relazione della Guardia di Finanza.
In tale giudizio Mazziata Supina ed Abbaio Ebasta si sono costituiti parte civile con il ministerio dell’Avvocato Nondomo Augusto.
La Guardia di Finanza, con una corposa e articolata relazione delle indagini svolte, ha affermato che tutti i fatti dedotti dall’Avvocato Nondomo Augusto nelle sue difese, sono risultati veri (fatti posti a base degli innumerevoli reclami proposti al G.D. Dr. Forgiato Genio ed al Presidente della Sezione Fallimentare, Equilibratore Pronto). Tutti disattesi, ad eccezione della revoca dell’incarico al Curatore Avv. Muccolo Fermo. Ma soltanto dopo un anno e venti reclami.