Basta malati in tribunale a Modena: il giudice parla via skype

Presto a Modena finiranno le trasferte dei giudici come i trasporti in ambulanza davanti al tribunale: arriva infatti una novità di importanza nazionale per l´amministrazione di sostegno: i soggetti “fragili” saranno esaminati dal giudice tutelare attraverso un collegamento via skype in presenza di un assistente sociale. L´esperimento è già iniziato.

Basta con le ambulanze e i mezzi speciali fermi in corso Canalgrande davanti al tribunale. Basta con le trasferte dei giudici con le auto di servizio verso le case di malati o i centri specializzati. Basta ai disagi, a volte seri, per anziani e persone deboli che devono partecipare all´incontro con il giudice. Ora l´esame della persona nel procedimento di amministrazione di sostegno si può fare con una semplice seduta in videoconferenza attraverso skype.

L´innovazione – finora avviata solo dal Tribunale di Vicenza – pone Modena all´avanguardia in Italia per l´utilizzo dei internet verso un reale miglioramento dei rapporti tra la giustizia e il cittadino.

Questa novità assoluta, che si sta già sperimentando in alcuni centri modenesi, verrà presentata oggi alle 12.30 nel corso del convengo che si terrà al Primo Piano in aula 8 del Tribunale nell´ambito della Giornata europea della giustizia civile.

Il progetto è ambizioso e sta già dando i primi frutti. Son almeno cinque le persone “fragili” – un aggettivo che denota anziani, persone non autosufficienti, invalidi, malati psichici, tossicomani e alcolisti – che da casa hanno beneficiato del colloqui via skype con il giudice onorario Carla Belvederi, che si occupa di volontaria giurisdizione. I primi esperimenti hanno dato buoni risultati.

In breve, finora era necessario un incontro fisico in tribunale. La persona malata veniva trasportata anche da centri molto lontani e portata davanti a un giudice in condizioni faticose se non di sofferenza per mostrarsi e parlare. Il giudice valutava se era necessario l´amministratore di sostegno. Ora questa procedura – che è comunque delicata perché la decisione del giudice incide sul futuro del soggetto – viene presa più comodamente a distanza. Da un lato, nell´aula del tribunale, il giudice si collega via skype con la persona da ascoltare; dall´altro, a casa o in una struttura specializzata, il soggetto “fragile” viene assistito nel suo colloquio via skype da un assistente sociale concordato con il giudice. Tutto questo per tutelare la persona e impedire la presenza di estranei che interferiscano. Con questa procedura, per fare un esempio, per un malato di Azheimer e per i suoi familiari diventa tutto più semplice.

L´esperimento proseguirà e presto sarà esteso anche ai centri urbani dotati di collegamenti internet di alto livello. In prospettiva si estenderà a tutta la nostra provincia.

Di questa innovazione – indubbiamente, un progresso – si parlerà al convegno: saranno presenti il giudice Belvederi con il presidente del tribunale di Modena Angelo Gin Tibaldi, il dirigente amministrativo del tribunale Luigina Signoretti e il sindaco di Sassuolo Claudio Pistoni in veste di presidente dell´Unione dei Comuni del Distretto Ceramico, insieme con la sua esperta di politiche sociali Daniela Gariselli.

Carlo Gregori

Fonte dell’articolo

http://www.avvocatirandogurrieri.it/Basta-malati-in-tribunale-a-Modena-il-giudice-parla-via-skype.htm